Master di I livello del Dipartimento di
Scienze Chirurgiche dell'Università degli Studi
di Torino
DEGLUTOLOGIA
VIII EDIZIONE – 2017/2018
Il Master, è stato istituito dal Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell'Università degli Studi di Torino.
Negli ultimi 20 anni la deglutologia
ha avuto un'evoluzione dirompente anche in rapporto all'alto numero di
decessi (per es. il 40% delle morti a seguito di stroke)
attribuito a turbe della deglutizione e sue complicanze. La difficoltà di deglutizione
può essere presente a diversi livelli di gravità nella persona anziana
sana (presbifagia, ovvero, un rallentamento della deglutizione), nell’anziano o
nell’adulto con patologia, come anche nel bambino
nato pretermine o con sindrome (pedofagia). La problematica interessa
anche per anziani istituzionalizzati, dementi, traumatizzati cranici
e gravi cerebrolesioni acquisite. Si stima infatti che la disfagia
sia in aumento e che tra le persone over 65 circa il 30% - 40% presenti
disturbi di deglutizione. La prevalenza della disfagia aumenta nella
persona con stroke (30% - 80%), nella persona con Parkinson (52% - 82%)
e, nella persona con Alzheimer (84%). Inoltre, tra il 44% e il 50%
delle persone affette da tumore testa e del collo possono presentare
disfagia. Peraltro in persone anziane ospedalizzate l’incidenza della
disfagia è del 51%, con un importante impatto su morbidità, tempi di
ospedalizzazione e costi sanitari.
Si aggiunge inoltre la sempre maggior diffusione di interventi di chirurgia oncologica cervico-cefalica funzionale, che richiedono sistematica attenzione e rieducazione della deglutizione, spesso di concerto con la rieducazione della respirazione ventilatoria, della fonazione, dell'articolazione verbale e della comunicazione. Un capitolo più recente riguarda la diagnosi precoce e la riabilitazione delle disfagie infantili in minori con sindromi complesse, rare, gravi patologie alla nascita o esiti di interventi di chirurgia maggiore. Va infine considerato il grande numero di bambini con deglutizioni immature associate a quadri ortodontici che richiedono un intervento specializzato in ambito foniatrico-logopedico.
Le problematiche di alimentazione e/o di deglutizione hanno un’incidenza tra il 25% ed il 45% nel corso dell’infanzia nei bambini con sviluppo tipico, mentre, nei bambini con disordini dello sviluppo la prevalenza della disfagia è stimata al 30% - 80%.
Tra i diversi specialisti spicca per competenza specifica il laureato in Logopedia che, forte del proprio corpus dottrinale e del proprio catalogo nosologico (che condivide con lo Specialista in Foniatria), è la figura professionale ad aver pieno titolo per la valutazione (bilancio logopedico), il counselling, la rimediazione della disfagia, delle sue premesse e delle sue conseguenze, in collaborazione con tutta la rete di esperti.
La gestione logopedica del paziente disfagico deve essere oggetto di una programmazione individualizzata e condivisa con l’equipe, con i caregiver, con le agenzie e là dove possibile anche con il paziente stesso, deve riferirsi costantemente a quanto riportato nelle linee guida riconosciute sull’argomento e deve concretizzarsi nell’applicazione nella pratica clinica di quanto raccomandato dalla comunità scientifica.
La possibilità di confrontarsi, in ambito formativo, con le migliori evidenze disponibili, garantisce l’appropriatezza degli atti professionali che, utilizzando il giudizio clinico, considerando le preferenze e i bisogni dell’individuo, ricerca anche in ambito deglutologico gli outcome ottimali.
Tutto quanto affermato si pone in linea con i contenuti delle linee guida, che da oltre più di un decennio forniscono ai professionisti degli strumenti di gestione e organizzazione dell’assistenza riguardanti il modo più corretto di trattare i pazienti in determinate situazioni patologiche.
Il
Master in Delutologia
ha come obiettivi formativi l’acquisizione e l’approfondimento di tutte
queste tematiche, in un’ottica interdisciplinare e trasversale.
Si segnala che secondo
quanto previsto dalla Determina CNFC del 17 luglio 2013 "I
professionisti sanitari che frequentano, in Italia o all’estero, corsi
di formazione post-base propri della categoria di appartenenza e
durante l’esercizio dell’attività professionale, sono esonerati
dall’obbligo formativo ECM."
Per indicazioni più dettagliate CLICCA QUI